Repertorio

Tra le commedie già rappresentate si annoverano: 

  • Commedia brillante in tre atti liberamente tratta da”NON E’ VERO ….MA CI CREDO” di Peppino DE Filippo.

    Traduzione ed adattamento a cura di O. Pravato e G. Guiotto.

    Non è vero ma ci credo, la più celebre e divertente commedia di Peppino De Filippo, scritta nel 1942, protagonista uno superstiziosissimo  Commendator Gervasio Savastano alle prese con una duplice preoccupazione: il sospetto di avere alle proprie dipendenze uno iettatore, causa del cattivo andamento degli affari, e l’infelicità della figlia Rosina, innamorata di un impiegato non all’altezza del suo rango.

  • Commedia brillante in tre anni liberamente tratta da "Cercasi erede" di Luciano Lunghi

  • commedia brillante di tre atti in dialetto veneto

    Fervono i preparativi per le imminenti nozze di Gabriella, la primogenita di Irene e Bruno Marchetti, quando con l’arrivo di Cornelia, zia della sposa, scoppia un uragano familiare dalle dimensioni catastrofiche. Alla fine prevarrà il buon senso? Vediamolo insieme!!!

  • Commedia brillante in tre atti liberamente tratta da ‘Con tutto il bene che ti voglio’ di Luciano Lunghi. Traduzione e adattamento in dialetto veneto a cura di Olivia Pravato.

    Arturo, marito rassegnato, stanco di essere il bersaglio preferito di suocera e consorte, inventa un ingegnoso piano per scoprire il valore che la sua cara mogliettina gli riserva. Il piano all’inizio sembra funzionare alla perfezione, ma una serie di bizzarri personaggi metteranno in difficoltà il pover’uomo. Lucrezia, la moglie, starà al gioco??

  • In un ridente borgo dei Colli Euganei nei primi anni del secolo, don Egidio, per far quadrare il bilancio, ospita nella canonica alcuni villeggianti. All’ormai consolidata compagnia, si unisce Cleto, un giovane bisognoso di …. aria balsamica ….

  • Nella canonica di Don Checo trovano svolgimento le vicende di una piccola comunità del Veneto d’anteguerra: per difendere una maestrina sedotta e abbandonata dal maggiorente locale (il conte Mauri), il sacerdote protagonista, che non risparmia le maniere forti per mettere sulla buona strada i suoi parrocchiani, rischia la rimozione a seguito delle pressioni sulle autorità ecclesiastiche del “nobiluomo” e di un sedicente “Comitato per la moralità”, istituito da alcune bigotte.

  • Il notaio Michele, avaro, avido, scorbutico e antipatico, viene riportato a nuova vita dagli amori che improvvisamente sbocciano nella sua famiglia e dallo spettro della povertà che il fratello, con uno stratagemma, gli fa balenare davanti.

  • A Venezia fervono i preparativi per un congresso di alti prelati. Tutti i nobili e le persone in vista della città fanno a gara per ospitare un vescovo. Tale fermento coinvolge anche i Corneti, dei benestanti che possiedono un bel palazzo, con i balconi sul Canal Grande. Bepi Corneti, il capofamiglia, aspira da tempo al cavalierato e questa sembra proprio l’occasione buona per conquistare l’ambito titolo.

  • La storia offre uno scorcio di vita quotidiana ambientato in un rustico podere veneto del primo dopoguerra. La morte e l’eredità del ricco padrone sconvolgono gli equilibri esistenti, facendo nascere litigi e alleanze fra i servitori. Nell’atmosfera inusuale si inseriscono antiche rivalità amororse che contribuiscono a rendere più difficili i rapporti. A prevalere comunque sarà in ogni caso la saggezza.

  • Tra campane, acquasanta e candele i sacrestani si stancano. E per questo i tre allegri nonzoli cercano un diversivo nella compagnia di tre giovani donne. Il pretesto che portano alle loro consorti è un “Congresso di nonzoli” e affini. Le mogli se ne staranno in disparte a subire il tradimento o si faranno sentire?